sabato 2 marzo 2019

Gli influencer, o meglio... gli influenzabili


Sono abbastanza social, anzi, uso i social, anche se non sono veramente così social da pubblicare frequentemente... ma ci passo parecchio del mio tempo libero.

Sono ormai più di dieci anni che uso Facebook per "connettermi" con amici, conoscenti e a volte anche sconosciuti, ma che mi interessano perché condividiamo hobby, passioni, idee... passo periodi in cui pubblico quello che mangio, dove sono o quello che faccio, a periodi in cui non ho proprio tempo o voglia di dedicarmici. La sera spesso lo apro, scorro qualche notizia, metto qualche mi piace ai post e poi chiudo e passo ad altro.

A Pinterest, soprattutto. Perché il pettegolezzo non ha mai fatto per me... non sono quella che va a cercare i profili degli amici per farsi i fatti loro... se mi ci imbatto guardo, a volte commento, a volte passo oltre...

Su Pinterest non c'è bisogno di interagire con nessuno... se non vuoi. Io guardo immagini, mi riempio gli occhi, e un po' anche il cuore e l'anima, creo bacheche, le riempio, per il futuro. Per quando avrò tempo o necessità di realizzare progetti, di visitare luoghi, di sperimentare ricette o sistemare casa. Spesso e volentieri salvo immagini solo perché mi piace la fotografia, o i colori, solo perché è "una cosa bella", che mi fa stare bene solo guardandola.

Poi è arrivato Instagram, cioè, anche lì ho un profilo da dieci anni, ma l'avevo un po' snobbato, come tutti, finché il fenomeno è scoppiato.

Mi limita un po' rispetto a Pinterest perché non ho quell'immediatezza della ricerca, se guardo o cerco qualcosa non è che subito sotto appaiono altre immagini simili, devi cliccare sugli hashtag, se ci sono, per trovare quello che ti può interessare... 

Instagram è più la vetrina per chi si fa gli affari degli altri, più ancora di Facebook, scatti una foto e pubblichi, subito, o almeno dovresti, senza filtri e senza tanto studio. E poi ci sono le storie...

Le storie... ormai le hanno tutti anche Facebook, perfino Whatsapp...

Io non sopporto le storie, mi sembra di voler ficcare il naso nella vita degli altri, di quelli che poi controllano chi li è andati a vedere, e che cominciano a chiedersi perché quello là è andato sul suo profilo...

Non fa per me... Se voglio guardare qualcosa voglio poterla ritrovare anche dopo 24 ore, se pubblico qualcosa lo faccio perché tra otto anni voglio trovarla ancora lì, quando me ne sarò dimenticata...

E poi Instagram ha gli influencer... quelli che tutti seguono, quelli che pagano per avere followers, e più ne hai e più ne attiri... Quelli che qualunque cosa facciano o indossano tutti li vogliono imitare.

Penso subito a Chiara Ferragni, e alla mia stagista pakistana che la segue, che rimane rapita davanti alle foto del suo bambino... Cosa??? non è mio figlio, non è mio nipote, mi interessa come si veste, cos'ha mangiato oggi? No... Mi interessa guardare la Ferragni che si trucca? no... fare la guardona non fa per me. Non desidero l'orologio che porta al polso quel tizio, o gli abiti di quella tizia, non mi interessa avere una vita come la loro, non mi interessa essere e fare come loro...

Quanti invece passano ore a seguire personaggi che qualunque cosa dicano o facciano sono considerati "perfetti". Chi sta a controllare se quello che dicono è vero?, nessuno! Ci credono e basta... Lo ha detto l'influencer...

E' molto più comodo non avere idee, gusti,  e appropriarsi di quelli degli altri, seguire o cercare di seguire quello che sono, che fanno. Vite dorate e facili, perché basta aver totmila follower e guadagni, le aziende ti mandano vestiti, gioielli, macchine, fai vacanze gratis, hai amici uguali a te, tutti pieni di soldi e persone di successo...

La vita vera non è così, non è questa... non è per tutti. Non è regalata.

Chiara Ferragni è un'imprenditrice, ha sicuramente attuato ottime strategie di mercato per essere così influente, ma senza ebeti che seguono ogni foto che pubblica non sarebbe nessuno... o sarebbe molto meno. 

Io sono influenzabile? ma certo, in minima parte lo sono anche io... sono una follower accanita di decine di profili su Lady Diana e la Regina Elisabetta, vere icone di stile. Faccio quello che fanno (facevano) loro? No. Penso che se esco trovo il principe azzurro miliardario che mi porta ai Caraibi e mi regala un diamante stratosferico? No. Non so se è solo perché ho cinquant'anni che capisco dov'è il limite, dove sta la realtà, la mia e la loro... Penso di essere stata sempre così, estranea alle mode dei tempi, ai personaggi... Credo di aver sempre avuto una testa con cui ragionare, senza farmi influenzare...

Possono esserci tutti gli influencer del mondo, ma senza gli influenzabili non esisterebbero... 


domenica 6 gennaio 2019

Il genitore spazzaneve

Mi sono imbattuta per caso in un articolo del Portale Bambini che parla dei genitori spazzaneve, quelli che spazzano via tutti i problemi e le difficoltà davanti ai figli, liberando loro il cammino, ma non solo quando sono piccoli... proseguono ad oltranza...

Non mi ritengo un genitore spazzaneve, nonostante Roberto abbia sempre da ridire su come sta crescendo Alessandro, oggi 17 anni, che passa molte ore davanti al pc a giocare a Fortnite (e ne passerebbe molte di più se non fosse per i blocchi d'orario impostati da Roberto...)

Non sono neanche la mamma perfetta...anzi! Sono stata spesso assente per lavoro, molto  nella crescita di Jessica e Alessandro è stato fatto dai nonni, che vivono nella nostra stessa casa, i vizi verso cui devo combattere arrivano spesso da lì...

Ho lavorato sempre fino al giorno in cui sono andata in ospedale a partorire, e dal giorno che sono stata dimessa sono ritornata in ufficio (i vantaggi del lavoro in proprio...), entrambi sono nati con una malattia innocua ereditata dal padre che però alla nascita dà problemi legati alla bilirubina alta che causa ittero (Sindrome di Gilbert). Jessica, nonostante numerosi giorni passati nella culletta per la fototerapia e flebo in testa, aveva riflessi rallentati, non tirava niente e io scoppiavo dal latte che lei non mangiava... ho passato ore al nido mentre eravamo ricoverate a pizzicarle i piedi, il naso, per tenerla sveglia... poi per settimane ho vissuto l'incubo del tiralatte, perché lei dal biberon succhiava in un baleno (per il primo anno è cresciuta sempre più di un chilo al mese...), ma dal seno era uno strazio. Io insistevo, prima un'ora attaccata, un po' a destra e un po' a sinistra, poi cedevo e le davo il biberon. Essendo tornata subito al lavoro dovevo correre a casa per il pranzo, ma mai una volta che la trovassi pronta ad attaccarsi!, la nonna aveva già tolto dal freezer il latte che mi ero tolta la volta prima e glielo aveva già dato... costringendo me a toglierlo di nuovo con quel maledetto tiralatte... quanto dolore!, e quanto latte buttato in quei primi mesi, sembravo una mucca!
Con Alessandro invece eravamo preparati, Sindrome di Gilbert pure lui quindi subito in fototerapia... lui tanto non era vorace come sua sorella... mangiava il suo tanto e stop!, non cresceva un grammo di meno né di più rispetto alle tabelle della pediatra... già da subito aveva smesso di svegliarsi la notte, e dovevo essere io a svegliarlo, accidenti!
A giugno, appena finita la scuola, prima ancora che finisse l'asilo, partivano per il campeggio al mare con la nonna e a settimane alterne con la zia. I primi anni riuscivo a raggiungerli ogni quindici giorni, poi l'aumento di gasolio e autostrade ha ridotto le visite ad una volta al mese. Telefonavo e non li trovavo mai... sempre in giro per il campeggio con gli amici (che hanno tutt'ora), se per caso li trovavo "ciao mamma, sì,sì, no, bene, sì, no, ciao"... 
Crescevano in salute, circondati dall'amore di tutta la famiglia.
A scuola non li ho mai aiutati, a differenza delle altre mamme che li aspettavano al varco fuori dalla scuola subito pronte ad aprire gli zaini e controllare i quaderni, io non ho mai preparato il loro materiale, mai controllato, mai fatto i loro compiti (se non colorato qualche volta quelle odiose migliaia di vignette che gli facevano colorare... l'avessero spiegato subito che serviva per farli stare nelle righe e quindi impadronirsi meglio della matita/penna non lo avrei fatto...), mai aiutati a studiare o a fare esercizi, salvo in rarissimi casi... quello era il loro lavoro, a scuola ci andavano loro non io, io c'ero già stata per 16 anni... nessuno aveva mai aiutato me. Quella era una loro responsabilità. Loro a gestirsi i tempi, loro a godere dei risultati...
Jessica ha sempre ambito al massimo... Alessandro, maschio e secondo figlio, s'è sempre impegnato un po' meno, riuscendo comunque a raggiungere buoni risultati. Quest'anno ha la sua prima insufficienza in una materia, ma se l'è cercata, e la rimedierà nel prossimo quadrimestre... ma pure lui ci ha dato soddisfazioni: in prima e seconda superiori pure lui pubblicato sul Giornale di Brescia tra le migliori pagelle.
Per Roberto non è mai abbastanza... lui si lamenta sempre per le ore passate al pc, per me il voto non fa una persona. Tante sono le variabili che portano a deciderlo... 
Jessica ha dovuto accontentarsi di un 95/100 al Diploma perché il professore di matematica non ha mai dato più di 8 nei suoi voti, ritenendo le verifiche troppo facili... bastava le rendesse un po' più difficili così da permettere a chi voleva/poteva di arrivare al dieci e non rovinarsi la media finale...
Ma tanto a cosa è servito un 95 piuttosto che un 100? (a proposito... l'unico 100 della scuola quell'anno lo ebbe la figlia di una professoressa in un'altra classe... a seguire il 95 di Jessica e della sua compagna marocchina).
Che Jessica sia una persona capace e tosta lo dice il seguito... non un voto! 
Diplomata a luglio a settembre è partita per Londra, inizialmente avrebbe dovuto fermarsi per un anno anche un'amica che però dopo una settimana di pianti è tornata a casa, e lei è rimasta sola. 
All'inizio sembrava disperata, le ho chiesto se voleva che prenotassi l'aereo per il ritorno, se voleva che la raggiungessi. Mi ha risposto "no, adesso guardo, io parlo e mi capiscono, e capisco quello che dicono (l'insicurezza ereditata da suo papà...), mi piace qui".
In due settimane aveva una casa, un lavoro... Da subito ha avuto una promozione, poi un'altra, ha cambiato casa (camere in realtà), poi ha avuto un vero appartamento in cui è andata a vivere col suo fidanzato, si è iscritta all'università, ha cambiato lavoro. Il primo mese era già l'impiegata del mese... e in un anno e mezzo quanti buoni spesa, cioccolatini e attestati ha già guadagnato? 
A Natale, davanti a tutta la famiglia col fiato sospeso, si è messa in piedi su una sedia e ci ha informati che aveva vinto un attestato e un assegno come migliore studentessa del suo corso per l'anno 2017/2018 (sospiro di sollievo di chi credeva ci stesse dando la notizia di una gravidanza... il primo suo papà...).
Straordinaria...
Quando è partita le ho dato 10 buste, ognuna fuori aveva una scritta, e all'interno qualcosa di inerente: da aprire quando sarai triste e sola (con una bustina di cioccolata in polvere), da aprire quando uscirai con un ragazzo (preservativi!), da aprire quando troverai il tuo primo lavoro (venti sterline per festeggiare), da aprire quando troverai la tua prima casa (venti sterline per acquistare un vaso di fiori), e così via... Dopo quattro anni deve ancora aprirne un paio, tra cui quella "Da aprire quando ti mancherà la tua famiglia" (con un fazzoletto di carta per asciugare le lacrime).
Non è che non le manchiamo, che ci odia ed è felice di essersi allontanata! Quando ha bisogno di noi ci siamo... magico Facetime dell'Iphone! 

Credevamo che ce l'avrebbe fatta? No.
No perché lei passava le giornate in casa, a studiare o in videochiamata con la sua amica, o davanti al portatile a guardare puntate delle serie TV in inglese o spagnolo perché nel paese d'origine erano più avanti che da noi (ecco perché sa così bene le lingue), alle otto meno cinque aveva già la testa sotto le coperte e dormiva. Non usciva quasi mai, non rispondeva a sconosciuti, nemmeno al suo operatore telefonico, se qualcuno suonava al campanello spegneva la luce e si chiudeva a chiave in casa... E' uscita la sera qualche volta con le amiche, due volte in discoteca... e basta. La sua vita era lì...
Adesso la sua vita è in una metropoli, con sole due o tre compagne di corso che parlano italiano.
Siamo molto fieri della nostra Jessica.
Alla fine il merito sarà un po' mio no? Le avrò insegnato qualcosa quando piangeva e le chiedevo: "Hai mal di testa?, hai mal di pancia? No?, e allora cosa piangi a fare? Piangi in silenzio..."
(detto da una che ha passato l'adolescenza a piangere per un nonnulla e veniva chiamata piangerò).
A cosa è servito farla crescere indipendente?, farle prendere le sue responsabilità?, portare avanti i suoi impegni?
L'ho preparata a vivere... 
Quante volte ho cercato di spronarla a credere in sé stessa, sempre timorosa di sbagliare, insicura...
Sembrava non ascoltasse... ma al momento buono ha tirato fuori il carattere, è sopravvissuta, e in maniera egregia direi...
Certo, ha avuto anche un pizzico di fortuna!

Alessandro... 
Alessandro è sempre stato diverso, più deciso ed indipendente, a dieci anni lo avremmo mandato da solo in centro a comprare le cialde Nespresso da Coin, eravamo sicuri che se gli avessimo spiegato come fare lui ci sarebbe riuscito, lui voleva partire... quando sua sorella si era rifiutata perché pensava di non riuscirci, a 16 anni!
E' ancora presto per dire cosa farà... ma le basi ci sono!, tanto per cominciare a sedici anni ha preso un aereo da solo ed è andato a Londra a trovare sua sorella...
E poi... poi l'anno scorso ha dato prova di avere una tempra fortissima.
Si è ammalato, di una malattia genetica cronica che lo ha colpito in modo fulmineo ed incontrollabile... ha passato mesi in ospedale, ha perso 16 chili in un mese e mezzo (quei chili che non sono mai stati troppi per lui... ma giusto appena abbastanza). 
Si è visto, e lo abbiamo visto, peggiorare giorno per giorno, pensavamo non ne sarebbe uscito vivo, e lo ha pensato anche lui. Tanto accanimento, tanti imprevisti, nessuna cura che funzionasse, ma lui ha tenuto duro. Aveva sì una famiglia attorno che con il suo amore lo ha aiutato, ma aveva anche dentro di sé la forza per combattere.
Ha la forza per combattere. Perché nonostante gli abbiano asportato tutto il colon la malattia è sempre lì, e non gli sta dando tregua, non ancora.

Tutto sommato, quindi, penso di aver fatto un buon lavoro, non ottimo, ma buono...

Quando la gente sa che ho una figlia così giovane, adesso ha 23 anni, che vive all'estero, mi chiedono come faccio. Come faccio a fare cosa? Lei là sta bene, ha delle opportunità, delle soddisfazioni, che qui difficilmente avrebbe, il paese dei raccomandati, delle spintarelle, dei figli che stanno in casa fino a quarant'anni, mantenuti dai genitori...
Torna quando vuole, ci incontriamo a volte in giro, una volta a Marrakech, una volta a Ibiza, anche solo per una notte... A volte andiamo a trovarla noi. Ci sentiamo su Whatsapp (non troppo spesso, non è che tutte le mattine ci diamo il buongiorno e la sera la buonanotte... sta anche tre giorni senza rispondere, PERCHE' LEI LAVORA!, io no, mi gratto...), a volte invece chiama tre volte, se è indecisa su una ricetta... o se non riesce a smacchiare una camicetta...
Poi torna a casa e salta nel lettone a farsi coccolare.
Io sto bene, so che è felice, che è dove vuole essere, che si sta costruendo il suo futuro, come lo vuole lei... prego che le vada sempre tutto bene, penso che sia anche fortunata.

Quando mi chiedevano come facevo con Ale in ospedale, senza certezze, con quella sofferenza, quel senso di impotenza, cosa potevo rispondere? Si fa... bisogna essere forti, quante volte sono già caduta nei miei quasi cinquant'anni? si cade e ci si rialza, bisogna farlo, è quello che devono fare tutti, è quello che non tutti riescono a fare. E' quello che tanti non credono di riuscire a fare.
Piangevo all'andata e al ritorno nei corridoi, ma quando ero con lui sempre forte, la roccia su cui poteva appoggiarsi.
Curioso che la mia psicologa, anni e anni fa, mi avesse definito proprio così... uno scoglio in mezzo al mare, dove l'uomo che amavo sapeva di poter tornare sempre in caso di bisogno, perché io ero là ferma, battuta dalle onde, ma sempre pronta ad accogliere.

E' quello che dobbiamo fare noi genitori, esserci, pronti ad accogliere... ma i figli devono essere liberi di andare, di tornare, di restare... ma liberi.


“I bravi genitori non preparano il cammino per il loro figli, preparano i loro figli per il cammino”.
Anonimo

mercoledì 2 gennaio 2019

I buoni propositi di un nuovo anno... il 2019!

Altri due anni senza scrivere... o meglio, senza scrivere qui!, perché ho scritto eccome! I post su Facebook, profilo personale, pagina e gruppo di Hobby di Carta, gruppo delle Fustelle di Hobby di Carta, profilo Instagram, impegnativo... con la ricerca degli hashtag giusti da mettere, messaggi su messanger, la posta della pagina, Whatsapp... bigliettini volanti per liste della spesa e cose da fare che non trovo mai quando servono!
Ah e poi ho aperto un nuovo blog, Letto con vista mare... dove parlo del percorso della malattia infiammatoria cronica intestinale che ci è capitata tra capo e collo, è capitata a mio figlio Alessandro, ma è come se l'avessimo un po' tutti noi...
Poi ho scritto lamentele all'Ospedale, lamentele nello spazio sul Giornale di Brescia... quanto ho scritto comunque in questi due anni!
Quante cose sono successe, che due anni faticosi... mi volto (poco perché da qualche giorno il collo mi tormenta) e vedo tanti problemi, così tanti che mi ricordo solo di quelli...
(la fatica più grossa il trasloco di Hobby di Carta, trovate qualche accenno nella storia sul blog
Eppure qualche momento buono c'è stato... di sicuro, per fortuna sono una che si accontenta di piccole cose, che si emoziona per una canzone, un profumo, un sapore... per un tramonto, o la nebbia che si alza lasciando spazio al cielo blu, come stamattina.

Ci riprovo... vediamo se quest'anno sarò più organizzata e troverò il tempo per scrivere un po'.
Per chi?
Per me...
Ho sempre tenuto diari, poi me li trovavano, li leggevano, li buttavo, ricominciavo con un nuovo quaderno...
Adesso non c'è più niente di segreto, la privacy è finita quando l'hanno inventata. Ci sono mille occhi che ti spiano... lasciamo tracce ovunque. Che almeno qualcuno scopra direttamente da me cosa voglio, cosa voglio dire, cosa voglio fare... cosa ho fatto e detto.

Oggi dovrei sistemare l'ufficio, liberarlo da tutti gli scatoloni, sacchetti, pile di roba che ho accumulato nelle ultime settimane, presa dai preparativi natalizi, progetti da proporre, da vendere, commissioni da portare a termine. 
Per il momento sto dipingendo delle faccine di legno per una signora che me le ha chieste.


Mentre asciuga il colore, in attesa di passare il fard sulle guance e aggiungere qualche lentiggine, ho preso un'agenda (2016... io scrivo sulle pagine ad oltranza, senza guardare la data) e ho riportato tutti i follower/iscritti/mi piace/visite di Facebook, Instagram e blog.
Continuo a fare statistiche... confronti, alla ricerca del modo  perfetto per avere successo/per sopravvivere/per non chiudere.
Sto studiando, ma il segreto non lo sa nessuno. Come sempre ci vuole bravura, ci vogliono i mezzi, ci vuole la fortuna, ci vuole l'impegno, ci vuole la costanza..., ci vuole l'intuizione giusta.
Credo di non avere niente di tutto ciò, ma ci provo. Ecco, forse ho solo la volontà.
Quest'anno IO VOGLIO.

Ho un quadernetto


l'ho iniziato due anni e mezzo fa, sono una fan della Legge dell'attrazione, ho compilato i miei 101 desideri, ognuno inizia con IO VOGLIO, solo altre dodici parole chiare, pulite
In due anni e mezzo se ne sono realizzati sette, e li ho sostituiti con altri.
A dire il vero non sono stata troppo brava ad attrarre... bisogna leggerli ogni giorno, e io per mesi me ne dimentico, anche se il quaderno è dietro di me in ufficio.
Primo proposito leggere i 101 desideri ogni giorno.
Secondo proposito fare almeno mezz'ora di movimento ogni giorno (adesso apro subito Youtube e faccio gli esercizi)
Terzo proposito togliere dalla camera di Alessandro tutto quanto ha a che fare con i suoi interventi. Ci sono ancora scatole di sacche e placche, necessario per il cambio e la medicazione... Me l'ha chiesto diverse volte e ho sempre rimandato, ieri gli ho promesso che lo farò stasera. Vediamo...
Quarto proposito DIETA, mio papà mi ha augurato ieri sera di perdere 50 libbre... vediamo se sono così brava da ascoltarlo! 


Credo che comincerò domani però... a pranzo crema di patate e zucca ma poco fa mi sono ricordata che c'erano ancora delle Pringles nel barattolo... prima lo finisco meglio è, così non avrò più tentazioni.
Quinto proposito dedicare mezz'ora al giorno allo studio della Bibbia, avevo cominciato qualche mese fa e poi mi sono lasciata prendere da mille altre cose da fare, invece mi voglio mettere d'impegno. Lo associo allo scrap, ho stampato delle pagine seguendo un blog americano, Bible Journal Love e praticamente studio "creativamente".



Sesto proposito NON PROCRASTINARE perciò adesso meglio che chiudo e inizio gli esercizi, dopo di che un'altra botta per riordinare l'ufficio...




mercoledì 4 gennaio 2017

Magic Winter

In verità io odio l'inverno, il freddo, la neve, i cappotti, le sciarpe... trovare magico l'inverno è un po' dura... bisognerebbe avere tempo e soldi per qualche giorno in montagna, in un paesaggio incantato pieno di neve e col profumo del vin brulè che già da solo riscalda... Ma l'inverno in città e al lavoro non mi piace per niente!
Magic Winter è il nome che ho dato all'ultimo minialbum del 2016 e che sarà il primo corso dell'anno nuovo di Hobby di Carta.
Magiche sono le ore passate a realizzarlo, a scegliere le carte, tagliare ogni singolo pezzo, incollarlo, aggiungere particolari. Alla fine l'ho guardato e mi è piaciuto, non sempre succede quando si crea qualcosa... Mi piace l'abbinamento del verde/azzurro freddo con il rosso caldo, la sensazione della neve che scricchiola sotto i piedi, o che cade dal ramo sotto il peso di un uccellino...




domenica 1 gennaio 2017

Cominciamo con i buoni propositi...

Mi piacerebbe sapere se c'è qualcuno che non fa buoni propositi per il nuovo anno... Io li faccio sempre, e di solito non ne porto a termine neanche uno! Questione di carattere, di pigrizia e con l'età anche dimenticanza... Ma imperterrita ogni anno ci riprovo! Per il 2017 ho deciso anche di curare un po' di più il mio blog, vediamo se avrò costanza!
Parto con gli auguri, quelli di Natale sono decisamente passati!, ma è Natale tutto l'anno perciò sono ancora in tempo a pubblicare qualche biglietto d'auguri molto VINTAGE che ho preparato per uno dei corsi di Hobby di Carta e che ho poi utilizzato per accompagnare dei doni a Natale.







Per Capodanno invece ho preparato dei segnaposto "sfavillanti"


Ho preso spunto da un'immagine vista su Pinterest e l'ho un po' modificata... a mezzanotte qualcuno dei nostri ospiti (amici carissimi con i quali l'anno è iniziato benissimo nonostante l'influenza non ci abbandoni) ha acceso le stelline, qualcuno invece ha deciso di portarli a casa per ricordo. Io sono rimasta dentro al caldo...


La parola d'ordine di quest'anno per me sarà GIOIA!, ritrovarla e goderla nelle piccole e grandi cose, ed è quello che auguro a chi sta leggendo!

martedì 8 luglio 2014

Libri in viaggio - Giveaway

Raccolgo volentieri l'invito di Ely postato sul suo blog Libri Vagabondi a condividere ciò che mi porterò da leggere in vacanza.
Quest'anno solo volumi "bassi", di solito preferisco libri di un... certo spessore... perchè non voglio che finiscano in fretta!, e più pagine ci sono più durano... come Vial col vento... che ho letto più volte.


Dolce come il cioccolato, di Laura Esquivel, mi è stato prestato dalla mia amica Mommi tanto tempo fa... non so come ma era finito in fondo allo scaffale e non l'ho più finito, perciò lo rileggerò da capo... ne hanno tratto un film "Come l'acqua per il cioccolato"
Gesù il grande rompi di Tonino Lasconi, è stato pensato e scritto per i giovani che si allontanano da Gesù perchè lo credono distante dal loro modo di vivere, ma aiuta anche gli adulti a scuotere la loro vita di cristiani abitudinari, piatti...
Il caffè delle donne di Widad Tamimi, regalo della mia cara amica Patrizia, è in dirittura d'arrivo... lo sto leggendo a tappe... strano, perché di solito divoro i libri e non mi fermo finché non sono finiti... seppur mi piaccia molto mentre lo leggo, non mi spinge a voler leggere il finale... è un po' lento... come il tempo che ci vuole a bere un caffè tra donne, forse...
Domenica mattina abbiamo fatto colazione ad Iseo (il lago), entrando in un'edicola per acquistare una rivista di ricamo ho trovato Studiare è un gioco da ragazzi! di Matteo Salvo, Alessandro inizierà la terza media a settembre e bisogna che si metta sotto, in vista poi delle superiori... Finora se l'è cavata bene, ma per andare avanti deve cavarsela meglio!, perciò dovrò supportarlo con qualche metodo di studio un po' più efficace... cercherò di coinvolgerlo nella lettura durante le vacanze.
I cigni di Leonardo di Karen Essex... la scelta non è dovuta al fatto che io ami i quadri... è risaputo!, non ci capisco niente e li apprezzo poco... ma il libro narra la storia romanzata tra Isabella e Beatrice D'Este, le due figlie del Duca di Ferrara ai tempi di Leonardo da Vinci. Io amo la Storia e le biografie, perciò questo romanzo sull'arte, i tradimenti, gli intrighi nel cuore del Rinascimento fa per me...
Senza tette non c'è Paradiso di Gustavo Bolivar Moreno dovrebbe essere la lettura leggera dell'estate... "un coloratissimo viaggio in un mondo corrotto e paradossale, solo in apparenza lontano dal nostro"
Alessandro Magno ieri e oggi di Alessandro Cecchi Paone è un altro libro scelto per il mio amore per la Storia; la figura di Alessandro Magno, in particolare, mi ha sempre affascinato... un grande condottiero, un eroe, un mito... (ecco perché mio figlio si chiama come lui...). Cecchi Paone offre spunti di riflessione per cercare le analogie tra la realtà di ieri e quella di oggi.
50 segreti per essere creativi di Rod Judkins, l'ho già iniziato... interessante, molto vero... da mettere in pratica!, per trasformare le idee in successo!
Infine Lasciami volare a cura di Marcello Riccioni e Gianpietro Ghidini, un libro suddiviso in due parti, per genitori e figli. Alessandro lo ha già cominciato, per lui è difficile, ma forse è un po' presto, ha solo dodici anni. E' la risposta di un padre e dell'intera famiglia alla tragica morte di un figlio sedicenne che qualche mese fa, sotto effetto di droghe, si è lanciato in un fiume ed è annegato, Emanuele, Ema. Sua zia è una mia cliente, più di una conoscente, anche se non un'amica, conosco i suoi cugini, anche i suoi genitori sono venuti in negozio dopo la disgrazia, hanno pensato che regalare alla figlia quattordicenne la Big Shot potesse aiutarla a superare la tragedia che li ha colpiti. La famiglia ha creato una Fondazione: Ema Pesciolino Rosso, per aiutare i giovani a dialogare con gli adulti, per dar loro un'alternativa, per evitare di finire come Ema, che si è buttato nello stesso punto del fiume dove a sei anni lui e il padre avevano liberato un pesciolino rosso, subito catturato da un'anatra che se l'era mangiato... 

Per quanti lasceranno un commento sul blog di Ely e condivideranno il suo banner ci sono in palio dei libri... per tutti invece un augurio: Buona lettura!!!


domenica 6 luglio 2014

Cathedral Window, o meglio... mi metto a cucire

L'altro giorno è entrata in negozio una signora che cercava dei tessuti per terminare una copertina da carrozzina che ha iniziato con degli avanzi, doveva abbinare del blu/azzurro/crema. Il suo lavoro mi è piaciuto così tanto che ho fatto subito delle ricerche sul web per trovare un tutorial che mi aiutasse, e ho trovato questo.
Notoriamente non so cucire... Più di duemila tessuti in negozio, innumerevoli scatole che racchiudono fat quarters acquistati in anni e anni di fiere... e non so cucire! Ogni tanto mi metto, ma assolutamente senza cognizione di causa...
Prima ho scelto il tessuto principale, anche se in realtà praticamente tutte le immagini che ho trovato hanno un colore base tinta unita. Io avevo un perchè, anzi due, e ho scelto questo:


Ho tagliato piegato e stirato... per ora solo alcuni quadrati da 25 cm che ho poi unito uno all'altro con la macchina da cucire, poi ho preparato le "finestre" di quattro colori diversi che richiamano la stoffa base, e relativi quadratini di imbottitura Warm and Natural, di cotone molto morbido.


Ho poi fissato con degli spilli imbottitura e quadratino in tessuto, 7x7 cm, su ogni "finestra" 


Non convinta ho consultato anche la mia amica Mommi...
Ho cercato di posizionare i vari colori in modo che non si tocchino, poi ho iniziato a cucire a mano, con ago e filo, per fissare i vari quadrati alle relative "finestre", attorno si crea una cornicetta tondeggiante. Mi piace. Mi rilassa cucire, ricamare... Peccato io non abbaia molto tempo. Ma devo trovarlo, voglio realizzare una trapunta da regalare... Quando sarà finita svelerò per chi e perchè...



venerdì 27 settembre 2013

Marrakech... settima e ultima parte: gli altri due corsi

Il secondo corso era il più facile, tanto che Mariella e Katja hanno voluto comporre solo la struttura e deciso di finirlo a casa, preferendo andare a zonzo alla scoperta della città...
Un piccolo album rilegato con la Bind It All, la copertina in cartoncino ondulato, dedicato alle fotografie più significative dell'anno scorso per la mia famiglia
Siamo partite da un kit contenente carte e stickers in rilievo, chipboard, strass che sono serviti a decorare le pagine, una carta naturale grigio/bianca.
Può sembrare un album molto semplice, ma lo scopo è rendere l'idea che si può realizzare un minialbum anche partendo da pochi ritagli
L'anno 2012 è stato tagliato con la Big Shot in  gomma crepla e un alfabeto della Sizzix


Jessica e i suoi splendidi 17 anni al mare


Roberto a Parigi sulla scalinata che porta al Sacro Cuore e il nostro ferragosto a San Gimignano


l'incontro con la mia amica Lory a Parigi al Pacs e Roby che si riposa su poltrone di pallets a Budapest


Una domenica mattina a passeggio per il Castello di Brescia, e la statuetta nello stagno delle ninfee suul'Isola Margherita a Budapest


Roby a Londra davanti ad una pin up stampata e Alessandro che spunta da dietro un muro a San Gimignano


Io e Alessandro al parco, e il Lard Rock Cafè di Colonnata a Carrara


San Gimignano ci è piaciuta! Roby e Ale seduti su una scala di pietra in un cortile e Roby a Budapest appoggiato sulle colonne del Bastione dei Pescatori


Una sosta a Rapallo di ritorno dal compleanno di Mommi a Genova a trovare i nostri amici Betty e Teo, con Roby e Teo che imitano degli anziani lettori di giornale sulle panchine sul lungomare e un attimo di pausa in una sala da tè a Budapest


Jessica che addenta una fetta di cheesecake alle fragole a Parigi, e la Torre di Pisa, vista nella giornata più calda d'agosto!


Ancora Budapest! Roby e le salsine che aggiungevamo ai manicaretti che assaggiavamo per strada


E per finire... il tram... perchè il viaggio della vita continua!

Il terzo minialbum è dedicato a Roberto, gliel'ho regalato per il suo compleanno.
Sono partita da una fustella per buste che ho fatto realizzare in un laboratorio, e di conseguenza ho realizzato la copertina, con due pezzi di cartone rigido e carte My Mind's Eye, anche in questo caso il titolo è stato tagliato con la Big Shot e un altro alfabeto della Sizzix, in gomma crepla.
La rilegatura è con una spirale fissata con la Bind It All e ricoperta di nastrini in tinta, in organza e raso annodati (per nascondare le spirali un po' ovalizzanti... proprio non mi vengono perfette!)


All'interno ci sono tutte fotografie mie e di Roberto, della "nostra famiglia", con i ragazzi...


Le buste sono decorate davanti e dietro utilizzando i piccoli avanzi di carta delle buste stesse, e un foglio di carta glitterata da cui ho ritagliato tre soggetti incorniciati come questa scritta


Qua e là ho messo delle perline adesive in tinta, pezzi di washi tape, piccole chipboard bianche...


Dentro ogni busta c'è un cartoncino Bazzill che si estrae tirando un nastrino fissato con la pinzatrice, e dietro ci sono delle scritte che spiegano ogni regalo che ho inserito dentro la busta, come un buono per una cena acquistato su Groupon, un buono per scaricare musica da Itunes, un gratta e vinci del Turista per sempre... (vinto niente)


Ci sono anche dei bottoncini


dei fiori in carta e dei brads



qualche pezzo di pizzo...


trasferelli


tutto molto essenziale, perchè io sono dell'idea che sono le fotografie le protagoniste, e non i materiali





ancora una fustella della Sizzix, quella della diapositiva






Un album da gustare pian piano all'apertura di ogni busta, alla scoperta di cosa riserva... perchè lo scrapbooking non è solo ricordi... è anche scoperta di una tecnica nuova, di un nuovo materiale, di nuovi abbinamenti di colori, di nuove scrapper con cui condividere la realizzazione di un nuovo progetto...
Ed ora sono già all'opera per i corsi del prossimo anno!, spero che qualcun altro si vorrà aggiungere oltre a Katja e Mariella...